Istituto penale per minorenni di Nisida
Attività intramuraria e tirocinio aziendale esterno
Attività ergoterapiche
L’ergoterapia è una disciplina le cui basi sono mediche, sociali e pedagogiche. Si applica a persone di tutte le età, le cui capacità d’azione sono andate perdute o sono diminuite.
Lo scopo principale dell’ergoterapia consiste nel fare in modo che la persona possa assolvere i compiti che sceglie o che le vengono posti dalla vita o dalla società per far fronte in modo soddisfacente ad un ruolo nuovo che gli viene affidato.
L’ergoterapia s’interessa perciò alle limitazioni della capacità d’agire della persona. Essa, tramite attività significative, processi orientati all’azione e alla quotidianità e l’adattamento all’ambiente circostante, mira al maggior grado possibile di autonomia ed indipendenza nella vita quotidiana .
Attraverso l’ergoterapia l’utente sviluppa, mantiene, riacquista o amplia le competenze necessarie, per configurare la propria vita in una dimensione pro sociale.
In questa prospettiva l’Istituto ha avviato attività di manutenzione del verde, di cura degli spazi di vita , indirizzate particolarmente ai giovani ultradiciottenni, con la previsione di un premio economico per l’impegno mostrato nell’assolvimento dell’attività.
L'attività lavorativa, dunque, da mera modalità afflittiva diviene fondamentale veicolo di integrazione sociale. Avere un impegno lavorativo vuol dire, prima di ogni altra cosa, garantire una certa continuità nel tenore di vita, nelle relazioni affettive e, più in generale, nella vita sociale.
Oltre alla funzione manifesta di produrre beni, il lavoro produce anche una serie di funzioni latenti: chi lavora acquista una certa legittimazione sociale (è accettato dalla società in quanto lavorando si crea un proprio ruolo sociale); il lavoro spinge ad una affermazione personale attraverso un consolidamento della personalità e stimola il soggetto alla crescita, a migliorarsi.
La possibilità di interagire, di produrre, di responsabilizzarsi (iniziando anche solo a rispettare gli orari di lavoro) stimolando l'uscita dalla logica assistenziale, sono gli elementi chiave in ogni tipo di progetto risocializzante o riabilitativo e possono essere sperimentati proprio nell'ambito lavorativo.
Per quanto concerne le attività previste per l’utenza ultradiciottenne, si registra il buon esito del progetto “lavoro intramurario remunerato”, che ha come destinatari i ragazzi che si trovano in una situazione socio- economica e familiare di indigenza o che siano capo famiglia.. Il successo del progetto è da ricercare innanzitutto nell’offerta economica concreta prevista per i ragazzi, ma è da evidenziare, grazie anche ad un lavoro preparatorio di tutti gli operatori, come per alcuni di loro si sia attivato un processo di responsabilizzazione su cui continuare a lavorare sperando che esso possa riguardare anche altri aspetti della vita quotidiana soprattutto in riferimento alla vita fuori da questa struttura.
Per il lavoro all’esterno, invece, si prevede il coinvolgimento di ragazzi e ragazze per i quali tale beneficio possa rappresentare un parametro pedagogico significativo essendo in progettazione percorsi di reinserimento nella società quando avranno espiato la pena.
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