Formazione Professionale
Per le finalità formative sono attivati di norma i corsi di: ceramica artistica, arte presepiale animatore teatrale, florovivaista, operatore edile, sartoria, per un totale di sei tipologie di qualifiche
Come è ormai già sperimentato da tempo, l’’inserimento della giovane utenza avverrà tenendo in considerazione l’interesse e la naturale predisposizione del ragazzo verso l’attività prescelta, dopo un colloquio con l’educatore di riferimento, e l’accertamento attraverso una verifica teorico pratica.
L’attività di formazione professionale è strutturata in due parti: quella teorica, che consiste nell’acquisizione di nozioni, competenze e conoscenza dei macchinari da utilizzare e quella pratica, che consta nell’applicazione concreta delle tecniche teoriche apprese, attraverso la realizzazione di manufatti.
I laboratori di Nisida operano da circa 20 anni come iniziative di formazione professionale.
I corsi sono programmati in maniera da fornire un’offerta differenziata in ragione delle differenti aspettative ed attitudini degli ospiti, idonei a stimolare le capacità espressive dei ragazzi ed al contempo permetter loro di cominciare ad acquisire i principi fondamentali (la costanza, l’impegno, la capacità di lavoro di gruppo, la proiezione sulla qualità del risultato) necessarie in ogni impegno lavorativo.
Il fenomeno dell’immigrazione clandestina di giovani ed adolescenti extracomunitari è ormai di vaste proporzioni e, sebbene abbia coinvolto più direttamente le aree più ricche del paese, ha oggi ripercussioni anche nelle nostre Regioni. Sempre più frequente è, ormai, l’ingresso in Nisida di minori stranieri. Si è reso pertanto necessario attivare risorse che facilitino il loro inserimento nel gruppo dei pari, la conoscenza della cultura e dei particolari bisogni di cui sono portatori.
Nell’aula laboratorio sono stati alternati momenti manipolativi a momenti di didattica pura, realizzando progetti brevi adatti a coinvolgere i ragazzi per percorsi di breve durata.
Per questa via si è assistito ad una progressiva integrazione dei vari gruppi etnici (compresi i ragazzi italiani), attraverso la progettazione, l’esecuzione e la soddisfazione di veder realizzato un risultato tangibile. E’ nata così anche un’occasione di confronto tra le varie tecniche, lo studio dei materiali, la combinazione dei colori. Le diverse capacità si sono integrate.
Seguendo le medesime prospettive ha lavorato il laboratorio di arte presepiale che, partendo da una esperienza tradizionalmente propria della nostra cultura ha offerto ai ragazzi di varia nazionalità di esprimere la propria esperienza culturale ed il proprio senso religioso, attraverso la rappresentazione di un tema comune .
La crucialità della formazione professionale nel percorso educativo dei ragazzi ha indotto l’Istituto a cercare di dare impulso alle attività di tirocinio aziendale, sia all’interno dell’IPM (affiancando i ragazzi ad alcuni operai qualificati dipendenti della struttura nello svolgimento di alcune attività) che all’esterno (attivando delle specifiche convenzioni con artigiani del territorio disponibili a farsi carico del loro apprendistato).
Al fine di dare attuazione ad iniziative volte a favorire l’applicazione della Legge 22 giugno 200 n.193 recante “Norme per favorire l’attività lavorativa dei detenuti”; e del Decreto 25 febbraio 2002 n. 87 contente il “Regolamento recante sgravi fiscali alle imprese che assumono lavoratori detenuti” la Direzione dell’Istituto ha provveduto ad investire un gruppo di lavoro, coordinato dallo scrivente, finalizzato ad un approfondimento delle concrete possibilità attuative della normativa indicata ai minori e giovani ospiti.
L’èquipe, oltre ad uno studio delle disposizioni richiamate, ha cercato esperienze d’impiego di detenuti già realizzate in Italia, soffermandosi in particolare sulle iniziative avviate dalla Spes (Sistema Penitenziario e Solidarietà) s.p.a. e le Case Circondariali di Perugia e Milano.
Al termine del lavoro è stato elaborato un progetto che potrebbe permettere un avvio sperimentale di esperienza d’Impiego con il coinvolgimento di una cooperativa esterna.
Il progetto prevede la possibilità di avviare la produzione di una linea di bomboniere e di oggettistica in ceramica. La linea è stata presentata nel corso di alcune iniziative fieristiche ed ha trovato apprezzamento da parte di compratori privati.
In questa prima fase di ricerca-produzione i ragazzi verrebbero incentivati con un sussidio interamente coperto con i fondi del Dipartimento per la Giustizia Minorile.
Qualora l’iniziativa dovesse poi trovare riscontro sul mercato si provvederà a stipulare con la predetta ditta un accordo per la creazione di un marchio registrato e che impegni la stessa a corrispondere ai ragazzi impegnati nel progetto un retribuzione nelle forme del lavoro a domicilio; in prospettiva delle dimissioni o della fruizione di misure alternative ci si adopererà concordemente, con il sostegno delle strutture pubbliche e del volontariato, per l’attivazione di meccanismi che consentano di trasformare il rapporto di lavoro a domicilio alle dipendenze della cooperativa in rapporto di lavoro subordinato ordinario alle dipendenze di altre aziende del settore.
L’Istituto assicura idonei locali all’uopo attrezzati ed i consumi di energia elettrica e non ha alcuna competenza sulla gestione economica degli eventuali ricavi conseguenti alle commesse.
Tra le collaborazioni più significative si ricorda l’esecuzione dei “pulcinella” realizzati in occasione del battesimo della piccola Maria Carolina figlia di Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Calabria, oltre che di un’ opera, finanziata dal Lions Club “Napoli - Floridiana”, che decora la parete di ingresso della sala teatrale dell’ Istituto Penale, voluta da Eduardo De Filippo.
Le Attivita per la Formazione Professionale